PERCORSI ABILITANTI: LE SCUOLE CHIAMATE A COLLABORARE PER IL TIROCINIO DEI FUTURI DOCENTI
L’avvio dei nuovi percorsi abilitanti da 30 e 60 CFU per l’anno accademico 2024/2025 segna un passaggio cruciale nella formazione dei docenti italiani. Il tirocinio diretto è una parte consistente di questi percorsi, considerato il cuore dell’esperienza sul campo. In questo quadro, l’Ufficio Scolastico Regionale della Campania ha rivolto un invito alle scuole: accogliere positivamente i docenti abilitandi e offrire loro la possibilità di partecipare attivamente alle diverse lezioni. Non si tratta solo di un obbligo formativo, ma di un’opportunità per le istituzioni scolastiche stesse di aprirsi a nuove possibilità e contribuire nel loro piccolo a migliorare il sistema scolastico.
Le scadenze in vista del concorso PNRR3
Un aspetto a cui bisogna prestare particolare attenzione riguarda le tempistiche. Il Ministero ha fissato come data di riferimento per il conseguimento dell’abilitazione il 19 novembre 2025, requisito necessario per partecipare al prossimo concorso PNRR3. Tuttavia, secondo le anticipazioni fornite dai sindacati, il bando in preparazione potrebbe consentire anche l’iscrizione con riserva per coloro che otterranno il titolo entro il 31 gennaio 2026. In attesa di conferme ufficiali, le università continuano comunque a lavorare con l’obiettivo di chiudere i percorsi entro novembre, cosi da garantire la piena partecipazione dei candidati.
Che cosa si intende per tirocinio diretto
Il tirocinio comprende una varietà di attività che aiutano i futuri insegnanti a sviluppare un sguardo critico e professionale sulla scuola. Tra le esperienze considerate valide rientrano:
- L’osservazione guidata delle lezioni per cogliere metodi e strategie didattiche;
- L’analisi delle dinamiche relazionali tra studenti e tra studenti e docenti, con attenzione all’impatto sugli interventi educativi;
- La partecipazione alle riunioni degli organi collegiali, dei GLO e dei gruppi di lavoro;
- L’affiancamento ai docenti titolari nella progettazione, realizzazione e valutazione delle attività.
L’importanza del sostegno delle scuole
Affinché questi percorsi abbiano successo, serve la disponibilità delle scuole ad aprire le porte. L’inserimento degli abilitandi non deve essere visto come un peso organizzativo, ma come un investimento: le scuole diventano veri laboratori di formazione e, al tempo stesso, luoghi di rinnovamento grazie al confronto con giovani insegnanti motivati. Un modello che ricorda da vicino quanto avviene in altri Paesi europei, dove l’esperienza sul campo è da sempre una componente centrale della formazione iniziale.
Verso una nuova generazione di docenti
L’Italia affronta un momento delicato: nei prossimi anni andranno in pensione migliaia di insegnanti e il sistema rischia una carenza di personale qualificato. I percorsi abilitanti, se ben gestiti, possono rappresentare la risposta a questa emergenza, formando una nuova leva di docenti preparati, consapevoli e pronti ad affrontare le sfide della scuola di oggi, con un’istruzione in continuo cambiamento.
Andrea Sole Paglia




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