CARTA DEL DOCENTE ANCHE AI SUPPLENTI “BREVI”: COSA CAMBIA DAVVERO, CHI NE HA DIRITTO E COME MUOVERSI
Il 3 luglio 2025, con una sentenza della Decima Sezione, la Corte di giustizia dell’Unione europea ha stabilito che escludere i supplenti dal bonus “Carta del docente” non sia lecito, creando una situazione di disagio e malcontento: la sola brevità del contratto non è una ragione “oggettiva” per negare il beneficio e le esigenze di bilancio non bastano a giustificarne l’esclusione.
Platea allargata: +350 mila potenziali beneficiari
La decisione amplia sensibilmente il perimetro dei destinatari.
Secondo i conti, almeno 350.000 supplenti con contratti brevi si aggiungono ai circa 750.000 già aventi diritto, portando i potenziali beneficiari oltre a quota 1,1 milioni. Resta però un problema cardine: i fondi stanziati al momento non aumentano, aumentando il rischio che l’importo di 500 euro resti invariato senza crescere, ma anzi diminuisca progressivamente.
Che cos’è la Carta e che cosa si può acquistare
La Carta del docente è un portafoglio elettronico (storicamente 500€ ogni anno scolastico) da spendere per formazione e cultura: libri in cartaceo e digitale, hardware e software utili alla didattica, corsi universitari o accreditati, ingressi ai musei, cinema e teatri. L’accesso avviene via SPID/CIE sul portale ufficiale, generando buoni spesa utilizzabili presso esercenti ed enti registrati.
Chi può usufruire del buono oggi
- Di ruolo: diritto pieno;
- A tempo determinato cioè di “lunghi periodi” (31 agosto/30 giugno): già ricompresi negli ultimi interventi amministrativi; il Ministero ha aperto gli accrediti e indica l’utilizzabilità del bonus fino al 31 agosto 2026 per chi è stato abilitato;
- Supplenze brevi e saltuarie: dopo la sentenza UE il diritto è riconosciuto in linea di principio, ma serve l’adeguamento operativo (norme/istruzioni) oppure la via giudiziale individuale per ottenere gli accrediti e gli arretrati.
Arretrati e tempi: la regola dei 5 anni
C’è una soluzione per il recupero degli anni passati, la giurisprudenza italiana ha fissato una prescrizione quinquennale: in genere si possono rivendicare gli ultimi 5 anni di bonus non erogati (salvo fondamenti che ne hanno cancellato la prescrizione). Questo è il motivo per cui i sindacati e legali invitano a non attendere in caso di esclusione.
Impatto sui fondi: importo a rischio taglio?
Con l’allargamento della platea e risorse invariate, diversi osservatori segnalano l’eventualità di un importo ridotto rispetto ai 500€ tradizionali, a meno di nuovi stanziamenti. Alcuni articoli parlano esplicitamente di un possibile ridimensionamento pro-quota a partire dai prossimi anni scolastici, in attesa di scelte di bilancio.
Come ottenere il bonus se sei precario (anche “breve”)
- Verifica l’accredito: accedi al portale Carta del docente con SPID/CIE e controlla il saldo. Se sei TD lungo potresti già trovare il borsellino attivo secondo le ultime aperture MIM.
- Se sei supplente a breve e non vedi nulla: la via più rapida oggi resta l’azione individuale (ricorso al giudice del lavoro) facendo valere la sentenza UE.
- Documenti utili: contratti/nomine, cedolini, attestazioni di servizio, eventuali PEC/istanze inviate al Ministero o alla scuola (per interrompere la prescrizione).
- Cosa chiedere : accredito della Carta per gli anni di servizio a TD, arretrati fino a 5 anni e interessi legali.
Andrea Sole Paglia
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