SERI PROBLEMI NEL MERCATO DEL LAVORO, DRAGHI PARLA ANCHE ALLE SCUOLE

L’ex Presidente del Consiglio, Mario Draghi in questi giorni ha evidenziato una certa importanza nel riformare l’approccio che l’Unione Europea (UE) ha sulle competenze lavorative.

Aumenta in modo irragionevole la percentuale di posti vaganti sul mercato del lavoro nel continente europeo, i settori più colpiti, secondo l’Eurostat (Ufficio statistico dell’UE) sono quelli: della Ristorazione, dell’Informazione e della Comunicazione, delle Costruzioni, delle Attività Professionali e Tecniche, della Manifattura e Commercio, dell’Energia e Gas ed infine dell’Estrazione Mineraria.

Il lungo elenco esposto qui sopra, fa intendere come ad oggi le aziende ricerchino delle competenze fondamentali, individuando con attenzione personale qualificato, del quale però non trova traccia.

Dai più recenti dati dell’Eurostat si ricava che solo il 37% degli europei adulti segue con regolarità corsi di formazione e che oltre tre quarti delle imprese dei paesi dell’UE incontrano molti ostacoli nel trovare lavoratori che abbiano le qualità richieste. Inoltre, 4 cittadini europei su 10 non dispongono delle competenze di base, per affrontare il lavoro richiesto.

Per questo il nuovo rapporto di Draghi, contiene diverse raccomandazioni da far arrivare alle scuole di tutta Italia, come il perfezionamento delle skills intelligence; rendere più flessibili i sistemi di istruzione e di formazione dei ragazzi, affinché anche loro con progetti e lavori possano avvicinarsi a quelle che ormai sono le esigenze che richiede il mondo del lavoro; o ancora di affrontare le carenze in materie tecnologiche o matematiche. È per questo che il rapporto lanciato dall’economista include inoltre un “programma di acquisizione delle competenze tecnologiche”, su iniziativa gestita a livello europeo.

Andrea Sole Paglia