SCUOLA 2026: NUOVE REGOLE PER IL RECUPERO ANNI E IMPORTANTI NOVITÀ NEL SISTEMA D’ISTRUZIONE

Nuovo ano scolastico con una nuova legge

A partire dall’anno scolastico 2025/2026, entreranno in vigore importanti novità per il sistema scolastico italiano, contenute nel Decreto-Legge n.45 del 7 aprile 2025. L’intervento normativo rientra nelle misure per attuare il PNRR e garantire l’avvio regolare del nuovo anno scolastico. Tra i cambiamenti più rilevanti spiccano le nuove disposizioni sul recupero degli anni scolastici nelle scuole paritarie, con regole più stringenti sugli esami di idoneità, spesso utilizzati da studenti che puntano al diploma tramite percorsi accelerati o digitali.

La riforma

Il cuore della riforma riguarda gli esami di idoneità, cioè le prove che consentono agli studenti di colmare più anni scolastici in uno solo. Le nuove norme puntano a garantire maggiore serietà e trasparenza, eliminando eventuali abusi e disomogeneità tra le scuole. Questi i principali cambiamenti:

  • Limite massimo di due anni: ogni candidato potrà recuperare al massimo due anni per esame. Chi ha interrotto gli studi dopo la prima superiore, ad esempio, potrà sostenere l’esame solo per il secondo e terzo anno, ma non oltre.
  • Commissione esterna: per gli esami su due anni, la commissione sarà guidata da un presidente esterno, nominato dall’Ufficio Scolastico Regionale, per garantire imparzialità.
  • No compensi extra ai commissari, alla fine di evitare conflitti d’interesse.
  • Norme dettagliate in arrivo: un decreto del Ministero dell’Istruzione stabilirà tempistiche, modalità operative e misure di vigilanza.

Queste regole entreranno in vigore dall’anno scolastico 2025/2026, mentre fino al 2024/2025 resterà valido il vecchio sistema, che permetteva in alcuni casi di recuperare fino a quattro anni in una sola sessione.

Riforme più ampie

Il Decreto-Legge n.45 non si ferma al recupero anni, ma introduce riforme più ampie , con focus su formazione tecnica, innovazione digitale e reclutamento del personale scolastico:

  • Riforma degli Istituti Tecnici: si rinnova l’intero impianto didattico con nuovi quadri curricolari, certificazione delle competenze e maggiore allineamento con il mondo del lavoro. L’implementazione è prevista dal 2026/2027.
  • ITS Academy potenziati: vengono sostenuti progetti di internazionalizzazione e collaborazione con le imprese, per rendere questi percorsi più attrattivi e competitivi in Europa.
  • Docenti, nuove regole di reclutamento: sarà più semplice attingere alle graduatorie degli idonei dei concorsi passati, ma saranno introdotti criteri più severi per le assunzioni a tempo indeterminato.
  • Scuola digitale: diventa obbligatoria la pagella elettronica, il registro digitale e la comunicazione online tra scuola e famiglia, senza aggravio per i bilanci scolastici.
  • Benessere studentesco: vengono stanziati fondi per prevenire il disagio giovanile, rafforzare il supporto psicologico e formare i docenti sui temi delle dipendenze, dell’inclusione e della salute mentale.

Secondo il ministero queste misure segnano un cambio di passo verso una scuola più seria, controllata e inclusiva, che mira a ridurre la dispersione scolastica e a rafforzare la qualità dell’istruzione, soprattutto nei percorsi non tradizionali. L’obiettivo è anche garantire una maggiore equità tra scuole statali e paritarie, evitando che le seconde diventino scorciatoie poco trasparenti.

Con oltre 95.000 studenti che ogni anno tentano il recupero degli anni scolastici, il governo intende offrire percorsi efficaci ma rigorosi, capaci di coniugare flessibilità e valore legale del titolo di studio.

Andrea Sole Paglia

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