LA VITTORIA DELLE AZZURRE: UN ESEMPIO PER TUTTE LE NUOVE GENERAZIONI
In questi giorni si è scritta una pagina memorabile nella storia dello sport: l’Italia del volley femminile ha conquistato il titolo mondiale a Bangkok, superando la Turchia al termine di una finale emozionante, decisa solo al quinto set.
Dopo 23 anni le azzurre tornano a vincere un titolo mondiale, imponendosi il punteggio di 3-2. Non si tratta solo di un trofeo prestigioso, ma anche della 36ª vittoria consecutiva, un record che conferma il valore tecnico e la solidità mentale della squadra guidata dal CT Julio Velasco.
L’omaggio delle istituzioni
Andrea Abodi, ministro per lo sport e i giovani, ha espresso parole di grande riconoscenza verso la squadra: “Questa vittoria è simbolo di un’Italia che crede nel gioco di squadra e nella passione. Onoreremo questo trionfo lavorando per diffondere lo sport nelle scuole, nelle periferie e in tutte quelle realtà sociali dove l’attività fisica può essere occasione di riscatto”.
Anche il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha voluto manifestare la sua vicinanza, invitando le atlete al Quirinale per celebrare l’impresa.
Lo sport a scuola: un investimento per il futuro
Tra le mura scolastiche italiane, la pallavolo spicca come una delle attività sportive più diffuse, affiancata al basket e all’atletica leggera. Negli ultimi anni, nelle ultime due classi della scuola primaria, l’insegnamento del movimento è stato affidato a figure qualificate, segnando un importante progresso ma ancora lontano dal traguardo. Soltanto il 18% dei ragazzi pratica con costanza un’attività conforme agli standard fissati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, a dircelo è stata un’indagine condotta dal CONI in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione. Un dato preoccupante, soprattutto se confrontato con la media europea, decisamente più alta.
Studi universitari e benefici comprovati
Numerose ricerche accademiche hanno dimostrato che l’attività sportiva nelle scuole non migliora solo la salute fisica, ma anche le capacità cognitive e relazionali. Sono università come quella di Oxford o la Cattolica di Milano, a informare tramite studi accademici, che gli studenti che praticano uno sport regolarmente ottengono risultati migliori in matematica e lettura, o che si favorisca la gestione dello stress e si incrementi la motivazione allo studio.
Per chi vuole trasformare questa passione in un futuro lavorativo, le università italiane ed europee offrono diversi indirizzi:
- Scienze motorie, per diventare Insegnanti di educazione fisica o preparatori atletici;
- Fisioterapia e riabilitazione sportiva, per lavorare più in un ambito sanitario dello sport;
- Management dello sport, per lavorare in società sportive e federazioni;
- Psicologia dello sport, lavorando con la salute mentale degli sportivi;
- Master di nutrizione e performance.
Questi percorsi aprono a carriere che spaziano dall’ambito educativo e sanitario a quello gestionale e organizzativo, dimostrando come lo sport possa diventare non solo passione, ma anche una solida opportunità professionale.
Il volley come simbolo di spirito di squadra
La vittoria delle azzurre rappresenta in modo perfetto i valori che il praticare sport può trasmettere: collaborazione, resilienza, rispetto delle regole e capacità di superare i momenti difficili insieme. Investire nello sport scolastico significa, quindi, non solo formare atleti, ma sopratutto cittadini consapevoli, capaci di affrontare con determinazione le sfide della vita.
Andrea Sole Paglia
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