ISTRUZIONE E ANSIA: UN LEGAME DA NON SOTTOVALUTARE
Negli ultimi anni, sono stati molteplici gli studenti a parlare apertamente di un problema rimasto nascosto per molto tempo: l’ansia. Se da un lato la scuola e l’università vengono rappresentati come luoghi di crescita personale, dall’altro nelle menti dei giovani prende forma una pressione psicologica da non sottovalutare.
Sono diversi i motivi per cui uno studente può essere legato all’ansia, i più comuni sono:
- Pressione per ottenere buoni risultati;
- Paura del giudizio altrui;
- Carico del lavoro eccessivo;
- Problemi a relazionarsi.
La scuola è una componente fondamentale nella vita dei giovani adulti, e può giocare un ruolo attivo nella prevenzione e nella gestione dell’ansia. Alcuni interventi per aiutare potrebbero essere: promuovere un clima scolastico più empatico e meno competitivo; offrire supporto psicologico o sportelli di ascolto; insegnare tecniche di gestione dello stress, come il respiro consapevole o la mindfulness (tecnica di aiuto a concentrarsi e a rimanere calmo); valorizzare le diverse intelligenze e non solo il rendimento accademico e collaborare con le famiglie per costruire insieme un ambiente più sereno.
Anche insegnanti, genitori e compagni dovrebbero offrire un ascolto importante, senza giudicare e prestare attenzione ai segnali di disagio e offrire sostegno.
Alcune università tra cui quelle telematiche, come eCampus, offrono tra i servizi integrativi il supporto di alcuni specialisti e psicologi di coaching a supporto dello studente, che manifesta durante i percorso problematiche non solo di metodologia, ma anche di ansia e paura.
Parlare d’ansia nelle scuole e nelle università non deve essere più un tabù. Al contrario è importante creare un luogo accogliente per tutti gli studenti, che sia formativo, in ambito culturale ma anche umano.
Andrea Sole Paglia
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