IL VALORE DELLA FATICA: SCUOLA, FAMIGLIA E UNIVERSITÀ DI FRONTE ALLA NUOVA SFIDA EDUCATIVA

Valore della fatica.

Giunto alla sua 46^ edizione, si è svolto dal 22 al 27 agosto il meeting di Rimini 2025.

Lo scopo è quello di creare uno spazio di dialogo e speranza, costruendo “nuovi mattoni” nei deserti sociali, culturali e spirituali.

A partecipare è stato anche il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha lanciato un messaggio che ha sollevato dibattito: i giovani devono riscoprire il senso della fatica e comprendere che il lavoro non è solo un dovere ma anche un’occasione di crescita personale e di realizzazione.

Scuola e limiti del suo compito educativo

Attribuire alla scuola il compito principale di trasmettere il valore della fatica rischia di essere riduttivo. Quella della formazione scolastica ha sì una funzione educativa oltre che istruttiva, ma non può prendere completamente il ruolo di altre istituzioni molto importanti come la famiglia. Se a casa questi principi vengono trascurati, l’azione della scuola può scalfire alcuni animi, ma rischia di rimanere isolata e poco efficace.

Una rete oltre la scuola

Il discorso del ministro avrebbe bisogno di allargarsi oltre i confine dell’istruzione scolastica, coinvolgendo politiche sociali, pari opportunità, famiglie e mondo del lavoro. Solo una rete coordinata di azioni concrete può favorire il cambiamento fondamentale nella società dei giovani, un mutamento culturale che rende la “fatica” non un peso sterile, ma un passaggio necessario verso la libertà e l’autonomia.

L’università come laboratorio di impegno

A una riflessione molto più ampia, si aggiunge il ruolo delle università, spesso viste come un vero e proprio trampolino verso l’occupazione lavorativa. I diversi atenei dovrebbero invece diventare laboratori in cui i giovano adulti imparano non solo a sviluppare nuove competenze, ma anche a mettersi alla prova in ambiti intellettuali e responsabili. La fatica dello studio universitario, se ben valorizzata, non è penalizzante ma formativa e prepara ad affrontare le sfide globali con consapevolezza critica.

Un’alleanza educativa per il futuro

Il Meeting di Rimini ha offerto uno spunto prezioso: parlare di giovani significa interrogarsi non solo su un futuro che sarà nelle loro mani professionali, ma anche sui valori che ispirano la loro crescita. Nè la scuola nè l’università possono essere lasciate sole. Serve un’alleanza educativa più ampia, capace di unire tutte le istituzioni della società, affinché i ragazzi possano scoprire nello studio e nel lavoro un orizzonte di senso e di realizzazione autentica.

Iniziative per educare al valore della fatica

Per tradurre tutte queste riflessioni in pratiche concrete, sono diverse le iniziative che potrebbero aiutare i giovani:

  • Progetti di alternanza scuola-lavoro ben strutturati;
  • Attività di volontariato sociale;
  • Laboratori pratici e creativi;
  • Percorsi universitari con tirocini sul campo;
  • Scambi internazionali e campi estivi educativi.

Andrea Sole Paglia

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