IL TFA: COS’È, REQUISITI DI ACCESSO E MODALITÀ DI SVOLGIMENTO

Insegnante di Sostegno (TFA)

Il Tirocinio Formativo Attivo (TFA) rappresenta il percorso universitario abilitante per l’insegnamento del sostegno nella scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo e secondo grado in Italia. È una delle tappe fondamentali, ad oggi, per chi desidera intraprendere la carriera di docente di sostegno e prevede un insieme di attività teoriche, pratiche e di tirocinio diretto nelle scuole.

Cosa è il TFA e normativa di riferimento

Il TFA è stato introdotto dal Decreto Ministeriale n. 249 del 10 settembre 2010, che ha ridefinito il sistema di formazione iniziale degli insegnanti. Il percorso del TFA nasce per garantire una preparazione completa dell’insegnante di sostegno nell’esercizio della sua funzione. Come? Combinando competenze disciplinari, pedagogiche e didattiche insieme a competenze empatiche, trasversali e interdisciplinari.

Il quadro normativo è stato aggiornato nel corso degli anni con successivi decreti, tra cui:

  • Decreto-Legge n. 104/2013 e successiva legge di conversione;
  • D.M. 92/2019, che disciplina in particolare i percorsi di specializzazione per il sostegno;
  • disposizioni ministeriali emanate in occasione di ciascun ciclo TFA, che stabiliscono modalità, posti disponibili e prove di accesso.

Il TFA è un percorso di abilitazione organizzato dalle Università accreditate dal Ministero dell’Istruzione e rappresenta il canale principale per ottenere l’abilitazione all’insegnamento e la specializzazione per il supporto agli alunni con disabilità.

Requisiti di accesso al TFA sostegno

  • Laurea magistrale o titolo di accesso all’insegnamento nella secondaria;
    • In questo caso è sempre fondamentale aver verificato di avere i crediti necessari per la classe di concorso derivante dal titolo di accesso.
  • Abilitazione specifica, ove prevista;
  • Diploma ITP (Insegnante Tecnico Pratico) fino all’anno scolastico 2024/25, quando entrerà in vigore il requisito della laurea (per i cicli successivi al decimo avremo la certezza solo con l’uscita dei futuri bandi che l’ITP avrà definitivamente bisogno del titolo triennale da affiancare al proprio Diploma ITP).

In generale, è necessario avere il titolo di studio idoneo alla classe di concorso per cui si intende partecipare, secondo le tabelle ministeriali aggiornate (MIUR/MUR).

Come si svolgono le prove di ingresso

L’accesso al TFA è a numero chiuso: i posti disponibili sono stabiliti annualmente in base al fabbisogno di docenti vengono ripartiti/assegnati dal Ministero a tutti gli Atenei italiani accreditati per l’erogazione di tale percorso.

Il percorso di selezione prevede tre fasi:

  1. Test preselettivo
  • Domande a risposta multipla volte a valutare competenze di base nella disciplina, logica, comprensione del testo e normativa scolastica.
  • È richiesto il superamento di una soglia minima per accedere alla fase successiva.
  1. Prova scritta
    • Verte su argomenti disciplinari e didattici specifici incentrandosi di solito principalmente su conoscenze e competenze metodologiche, psicologiche, pedagogiche.
    • Mira a verificare la capacità di organizzare contenuti, argomentare e proporre strategie didattiche.
  2. Prova orale
    • Colloquio davanti a una commissione universitaria che mira a valutare conoscenze disciplinari, capacità didattiche, competenze linguistiche ma soprattutto motivazione all’insegnamento e alla figura del sostegno.

Solo chi supera tutte le prove può immatricolarsi al percorso di TFA.

Durata e modalità di erogazione

Il TFA ha una durata annuale A.A. (le Università possono prevedere una durata variabile in mesi solari) e si struttura in 60 crediti formativi universitari (CFU), così suddivisi:

  • Attività didattiche teoriche: lezioni in ambito pedagogico, psicologico, sociologico, didattico e disciplinare;
  • Laboratori didattici: attività pratiche di progettazione e sperimentazione di metodologie di insegnamento;
  • Tirocinio diretto e indiretto: esperienza nelle scuole, sotto la guida di tutor, per mettere in pratica le competenze acquisite;
  • Prova finale abilitante: discussione di un elaborato e valutazione complessiva del percorso di fronte ad una commissione dell’Università che valuterà il percorso e la discussione.

La modalità di erogazione prevede una didattica frontale, ma con la possibilità di integrazioni in modalità telematiche sincrone per alcune attività frontali in aula virtuale. 

Le Università organizzano calendari il più possibili compatibili con l’attività lavorativa degli iscritti, che spesso sono iscritti in GPS e prestano servizio e ruolo nelle scuole per supplenze di varie entità, durata e costanza. L’impegno richiesto è comunque sia significativo perché si tratta di un percorso di abilitazione.

Dott. Luca Baldoni

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