IL CONCORSO DOCENTI PNRR 2025: NUMERI E CRONOPROGRAMMA
Il bando è in preparazione e, secondo fonti sindacali, potrebbe essere pubblicato a breve (ottobre 2025). Sono previsti complessivamente 30.759 posti per la scuola secondaria e 27.376 posti per primaria/infanzia.
Le assunzioni avverranno su un arco triennale: 2025/26, 2026/27, 2027/28.
Termine utile: le graduatorie dovranno essere pubblicate entro il 30 giugno 2026.
Requisito dei “3 anni di servizio”: che cosa significa
Uno dei requisiti chiave del concorso è il possesso di almeno 3 anni di servizio nel sistema scolastico. Tuttavia, sorge il dubbio: questi 3 anni devono essere svolti presso scuole statali o anche presso scuole paritarie?
Secondo alcuni esperti, il servizio svolto nelle scuole statali è certamente valido.
Ma — sempre secondo diversi esperti — anche il servizio in scuole paritarie riconosciute (ai sensi della Legge 62/2000) può essere considerato valido ai fini del requisito dei 3 anni.
La ragione: le scuole paritarie riconosciute fanno parte del sistema di istruzione generale e, perciò, i loro servizi possono essere “riconosciuti”.
Limiti e cautela: cosa non è ancora certo
Nessuna fonte ufficiale, ci risulta che cita un passo del bando definitivo che confermi o smentisca il riconoscimento del servizio paritario.
Potrebbero esserci condizioni particolari (ad esempio: che la scuola paritaria sia riconosciuta ufficialmente, che il servizio sia con orario minimo, che sia in una classe di concorso valida, ecc.).
È possibile che la normativa definitiva chiarisca in modo restrittivo o introduca “clausole di conversione” che limitino il riconoscimento del servizio paritario.
In passato, in concorsi per personale scolastico e percorsi abilitanti, vi sono state situazioni in cui il servizio prestato nelle paritarie è stato riconosciuto, a condizione che la scuola fosse effettivamente riconosciuta dallo Stato (non tutte le paritarie lo sono).
Tuttavia, non esiste (al momento in cui scrivo) una casistica univoca che dica “sempre” o “mai”: molto dipende da come i bandi specificheranno il requisito.
Spesso i bandi richiedono che il servizio sia prestato “nella scuola statale o paritaria riconosciuta”, oppure specificano che debba essere “nel sistema di istruzione statale”. Se il bando uscirà con formula restrittiva, potrebbe limitare il diritto alla paritaria.
Interpretazioni possibili e scenari pratici
Scenario favorevole: il bando definisce che i 3 anni possano essere svolti in scuole statali o paritarie riconosciute, senza vincoli aggiuntivi. Allora molti docenti con esperienza paritaria potranno partecipare.
Scenario intermedio: il bando consente il servizio paritario solo se con determinati requisiti (ad esempio: organico minimo di ore, contratto equivalente, riconoscimento ministeriale, tipologia di orario).
Scenario restrittivo: il bando stabilisce che solo il servizio svolto in scuole statali sia valido (o meglio: nelle scuole statali o nel sistema “istruzione pubblica” esclusivamente), escludendo quello paritario: ciò renderebbe nullo il vantaggio per chi ha lavorato in paritaria.
Cosa fare in vista del bando: raccomandazioni pratiche
- Raccogliere documentazione: contratti, certificazioni, incarichi, dichiarazioni delle scuole paritarie riguardo al riconoscimento, orari svolti: tutto ciò che può provare che il servizio è stato “riconosciuto”.
- Verificare che la scuola paritaria sia riconosciuta – non tutte le paritarie lo sono. Se non è riconosciuta, molto probabilmente il servizio non sarà ammesso.
- Tenere d’occhio il testo ufficiale del bando – non fidarsi solo di anticipazioni: leggere esattamente come è scritto il requisito dei “3 anni di servizio”.
- Consultare esperti o sindacati – se ci saranno ambiguità, i ricorsi o richieste di chiarimento potrebbero intervenire, e un sindacato o un avvocato del lavoro/istruzione può dare assistenza.
- Prepararsi a tutti gli scenari – nel caso il servizio paritario non fosse riconosciuto, chi non ha 3 anni in statali potrebbe dover orientarsi verso altre strade (abilitazioni, altri concorsi, partecipazione con altri titoli).
Possibili evoluzioni normative e pressioni politiche
È possibile che durante l’iter legislativo, o in sede di redazione del bando, vengano introdotte modifiche che chiariscano e uniformino criteri di riconoscimento del servizio paritario.
Le pressioni dei sindacati e delle associazioni dei docenti con esperienza paritaria potrebbero spingere affinché il riconoscimento sia più “inclusivo”.
Il Ministero dell’Istruzione, al fine di favorire la massima partecipazione, potrebbe optare per una formulazione “estensiva” (cioè che includa le paritarie riconosciute) pur mantenendo controlli sui requisiti necessari.
Dott. Luca Baldoni
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