FORMAZIONE DEI DOCENTI DI SOSTEGNO: IL COLLETTIVO INDIRE SOTTO ACCUSA
Con l’avvio imminente dei corsi INDIRE da 36 e 48 ECTS rivolti a insegnanti con titoli ottenuti all’estero, il Collettivo Docenti di Sostegno Specializzati lancia un forte segnale di allarme. Secondo il gruppo, il progetto formativo rischia di ridurre l’efficacia dell’insegnamento rivolto agli studenti con disabilità, un settore in cui devono essere molto solide le basi pratiche e teoriche.
Secondo gli ultimi dati MIUR, in Italia ci sono circa 140.000 studenti certificati con disabilità e più di 50.000 docenti di sostegno, di cui molti necessitano di formazione mirata a operare in contesti complessi.
Punti critici della proposta INDIRE
Il Collettivo evidenzia diversi problemi strutturali:
- Assenza di un calendario preciso per i corsi da 36 ECTS, con conseguente gestione manuale delle lezioni da parte degli insegnanti;
- Ritardo nell’accesso agli strumenti digitali, con molti partecipanti che ricevono le credenziali solo poco prima dell’inizio, senza tempo per familiarizzare con piattaforme e materiali;
- Sedi d’esame non definite, che rendono difficile la pianificazione di impegni lavorativi o personali;
- Rilevazione presenze non uniforme, trasferendo ai singoli docenti responsabilità organizzative che dovrebbero essere centralizzate;
- Valutazioni ridotte a pochi quiz, insufficienti a misurare le competenze reali necessarie al ruolo;
- Orari di lezione poco funzionali, con attività spesso programmate nei weekend o in fasce orarie svantaggiose.
Formazione e inclusione: un legame necessario
Il tema dei corsi INDIRE si inserisce in un contesto più ampio: secondo il Rapporto MIUR 2023, oltre il 20% degli insegnanti di sostegno di ruolo non ha ricevuto formazione certificata specifica. Anche molti studi internazionali, compresi dati OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico), dimostrano che insegnanti formati adeguatamente contribuiscano a migliorare il rendimento scolastico e il benessere psicologico degli studenti con bisogni educativi speciali.
Le richieste del Collettivo
Per rendere efficace la formazione, il Collettivo propone:
- Riconoscimento della qualifica già ottenuta dai docenti specializzati secondo il D.M. 249/10;
- Revisione della modalità di valutazione, privilegiando prove pratiche e progetti pedagogici invece di test standardizzati;
- Tirocini concreti in aula con supervisione qualificata, evitando simulazioni teoriche;
- Investimenti strutturali nella formazione del personale di sostegno, evitando soluzioni temporanee o semplificate.
L’impatto sugli studenti e sulle famiglie
Secondo i dati del 2022 da parte dell’OCSE, scuole con docenti di sostegno adeguatamente preparati registrano una diminuzione del 15-20% degli abbandoni scolastici tra studenti con disabilità. La professionalità degli insegnanti di sostengo influenza non solo il percorso educativo degli alunni, ma anche della fiducia da parte delle famiglia riposta nella scuola pubblica.
Il messaggio del Collettivo pare ovvio: la formazione dei docenti di sostengo non può essere trattata come un adempimento burocratico. Occorrono percorsi che abilitino in modo completo, veri insegnanti, al mondo dell’istruzione. Insieme a strumenti pratici, capaci di garantire una scuola realmente inclusiva, si possono compiere enormi passi avanti.
Andrea Sole Paglia
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