DAL PCTO ALLA FSL: LA NUOVA ERA DEI PERCORSI SCUOLA-LAVORO IN ITALIA

FSL formazione scuola-lavoro

Il panorama dell’alternanza scuola-lavoro in Italia cambia volto. Dopo anni di sperimentazioni e modifiche legislative, il Consiglio dei Ministri del 4 settembre 2025 ha sancito la fine dei PCTO – Percorsi per le Competenze Trasversali e per l’Orientamento – e l’introduzione ufficiale della FSL, Formazione Scuola-Lavoro. L’obiettivo è rendere più chiara e immediata la connessione tra formazione scolastica e prima esperienza professionale, mantenendo intatta la struttura dei percorsi.

Obiettivi e finanziamenti

I nuovi percorsi continueranno a svolgere il lavoro precedente: qualificare le competenze trasversali e l’orientamento degli studenti dell’ultimo triennio delle scuole superiori, ma con una maggiore attenzione alla sicurezza e alla funzione educativa delle esperienze. Ma è grazie ai fondi del PNRR che le scuole possono finanziare progetti con aziende e enti pubblici, strutturando convenzioni mirate a favorire l’inserimento degli studenti nel mondo del lavoro.

Il decreto legge stabilisce che il monte ore minimo resti invariato: 90 ore per i licei, 150 ore per gli istituti tecnici e 210 per quelli professionali. Rimangono confermate la durata complessiva dei percorsi e la loro articolazione nel triennio finale rimangono confermate, così come le modalità di integrazione con il programma scolastico.

Il ruolo del tutor interno

La nuova normativa ha un punto fondamentale riguardante il tutor scolastico, figura chiave per la gestione dei percorsi.

Ha il compito di coordinare l’esperienza, dialogare con i tutor aziendali o delle strutture convenzionate, monitorare le attività, segnalare eventuali criticità e valutare il progresso delle competenze acquisite. In pratica, il tutor agisce come facilitatore gestionale e pedagogico, mantenendo il legame tra scuola, studenti e aziende.

Il modello 4+2: flessibilità e collegamento con il lavoro

Oltre al cambio di nome, il decreto introduce una novità significativa per gli istituti tecnici e professionali: il modello 4+2, che permette di conseguire il diploma in quattro anni e proseguire con due anni di formazione ITS. Già sperimentato su circa 10.000 studenti, questo modello punta a creare un ponte diretto tra istruzione e mercato del lavoro, favorendo percorsi più rapidi e mirati alle esigenze produttive locali e nazionali.

Verso una formazione integrata e inclusiva

Il passaggio dal PCTO alla FSL si inserisce in un più ampio contesto di innovazione educativa, che mira a integrare competenze trasversali, orientamenti e primo contatto con il mondo del lavoro. Studi recenti del Ministero dell’Istruzione evidenziano che solo il 20% degli studenti italiani partecipa regolarmente a esperienze di alternanza o formazione pratica, con significative differenze anche tra le diverse regioni. L’obiettivo della FSL è ridurre queste disuguaglianze e garantire opportunità formative a tutti i ragazzi, anche tramite progetti finanziati con fondi europei o nazionali.

Un percorso normativo in continua evoluzione

La FSL rappresenta l’ultima tappa di un percorso iniziato con la legge 107/2015 (“Buona Scuola”), proseguito con la legge di Bilancio 2018 e le Linee guida del 2019. La nuova denominazione e le integrazioni previste dal decreto del 2025 consolidano l’identità dei percorsi, puntando a una maggiore chiarezza per studenti, famiglie e istituzioni scolastiche. La riforma offre quindi una linea generale della questione stabile ma flessibile, in grado di rispondere a tutte le esigenze da parte del mondo lavorativo e alle nuove modalità di apprendimento.

Andrea Sole Paglia


There are no comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Start typing and press Enter to search

Shopping Cart