ARRIVA LA NUOVA “MODALITÀ STUDIO” SU CHATGPT: IMPARARE CON L’AI, SENZA BARARE
OpenAI lancia una nuova funzione pensata per gli studenti: si chiama “Modalità Studio” ed è già disponibile anche nella versione gratuita di ChatGPT. L’obiettivo cardine? Trasformare il chatbot in un vero tutor virtuale, capace di guidare passo dopo passo lo studente nell’apprendimento, senza fornire risposte preconfezionate. Un aiuto intelligente, ma anche responsabile, per controllare un uso corretto da parte degli studenti in ambito scolastico e universitario.
Cos’è la Modalità Studio e come funziona
La funzione può essere attivata selezionando “Studio e Impara” all’apertura di una nuova chat. Invece di rispondere subito alla domanda, il chatbot invita l’utente a ragionare, pone delle domande guida, propone passaggi intermedi e verifica la comprensione prima di procedere. Una modalità interattiva, più simile a un tutor umano che a un motore di risposte automatiche.
L’interfaccia è pensata per accompagnare lo studente nel ragionamento, aiutandolo a sviluppare competenze come il pensiero critico, la pianificazione e la riflessione sui propri errori. La struttura delle risposte tiene conto di due fattori principali, l’età e il livello di preparazione dell’utente, fornendo indicazioni progressive che stimolano l’autonomia.
Perché è stata introdotta?
La nuova funzione arriva in risposta a un fenomeno in crescita: l’uso dell’AI per copiare, aggirare gli esercizi e saltare lo studio vero e proprio. Secondo una recente ricerca dell’Higher Education Policy Institute (HEPI), nel Regno Unito il 92% degli studenti universitari ha utilizzato ChatGPT almeno una volta nel 2025, spesso per scrivere saggi, relazioni o riassunti. In Italia, uno studio della piattaforma NoPlagio nel 2024 ha mostrato che oltre il 70% degli studenti delle superiori ricorre all’AI per facilitare i compiti, in particolare versioni di latino, traduzioni o temi.
Negli Stati Uniti, i dati raccolti da OpenAI parlano chiaro: circa il 25% delle conversazioni su ChatGPT riguarda attività legate allo studio o all’insegnamento, oltre un terzo degli studenti universitari lo utilizza quotidianamente.
Collaborazione con esperti e docenti
Per progettare la Modalità Studio, OpenAI ha coinvolto insegnanti, ricercatori in pedagogia ed esperti di scienze cognitive. L’obiettivo era creare uno strumento che replicasse, per quanto possibile, la dinamica di una lezione in classe, stimolando la partecipazione degli studenti.
Ayna Devani, responsabile del progetto, ha dichiarato che l’intento è offrire un supporto concreto agli studenti, evitando però che l’AI venga usata per scopi impropri.
Riflessioni sul futuro dell’istruzione
Questa nuova introduzione rappresenta un passo importante verso una convivenza più sana tra AI e mondo scolastico. Gli strumenti d’intelligenza artificiale non devono sostituire la fatica dell’apprendimento, ma possono diventare risorse preziose sé utilizzati con consapevolezza. Secondo gli esperti, la chiave sarà l’educazione all’uso critico di questi strumenti, sia da parte degli studenti che dei docenti.
Nel frattempo, molte scuole stanno sperimentando percorsi di alfabetizzazione digitale e di etica dell’AI, per formare cittadini digitali in grado di usare la tecnologia come alleata e non come stampella.
Andrea Sole Paglia
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