ADDIO A PIPPO BAUDO: IL GRANDE CONDUTTORE CHE PARLAVA ALLE GIOVANI GENERAZIONI
Il 16 agosto 2025 è venuto a mancare al Campus Biomedico di Roma all’età di 89 anni, Pippo Baudo. La sua scomparsa segna la fine di un’epoca televisiva e culturale per l’Italia, ma lascia in egual modo un’eredità educativa e umana che continua a vivere nelle aule e sui palcoscenici.
Un conduttore con radici nelle scuole
Nato nel 1936 a Militello in Val di Catania, Baudo si formò frequentando il liceo classico, dove già si distingueva tra i compagni per arguzia e passione per il sapere, tanto da correggere persino i professori. Prosegue gli studi giuridici all’Università di Catania, proprio mentre coltivava la sua vocazione per il palco e l’intrattenimento.
La tv come aula aperta: educare senza didattica
Nei suoi sei decenni di carriera, Baudo ha messo la televisione al servizio dell’istruzione. Nei suoi show, spesso invitava studenti e insegnanti, trasformando lo schermo in una sorta di stanza didattica in diretta. La sua teoria era chiara: la TV non è un ecosistema isolato ma un ponte tra realtà e spettatori, capace di veicolare relazioni fertili con i giovani.
Baudo è stato anche tra i più acuti talent scout della tv: da Franco Battiato a Loretta Goggi, da Laura Pausini ad Andrea Bocelli, passando per Lorella Cuccarini, Mietta e tanti altri. La sua capacità di percepire potenzialità dove gli altri vedevano sconosciuti ha contribuito a costruire una cultura pop accessibile e alta allo stesso momento.
Il ricordo che continua tra scuole e palinsesti
Nel suo paese natio (Militello in Val di Catania) si sono tenuti il 20 agosto i funerali. Migliaia di persone hanno reso omaggio a un uomo che aveva fatto della scuola un palcoscenico ideale. Tra le file della piazza c’erano amici d’infanzia e compagni di scuola, segno che, anche nella città natale, Baudo restava pur sempre “uno di loro”.
Egli non è stato solo un faro della televisione, ma anche un educatore involontario, capace di creare dei dialoghi unici tra formazione e divertimento. Il suo lascito è un invito a coltivare la cultura dell’attenzione, del talento e del rispetto, dentro e fuori le aule.
Andrea Sole Paglia




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