2 GIUGNO FESTA DELLA REPUBBLICA : DALLA MEMORIA STORICA ALL’IMPEGNO CIVILE DI OGGI

Festa della Repubblica

Il 2 giugno rappresenta una data fondamentale per la storia italiana. Settantanove anni fa, nel 1946, gli italiani furono chiamati alle urne per decidere, attraverso un referendum, la forma di governo d adottare dopo la fine del fascismo e della Seconda guerra mondiale. Con una maggioranza di circa 54%, fu scelta la Repubblica, ponendo fine alla monarchia dei Savoia.

Ad oggi, la Festa della Repubblica è più di una sola celebrazione : oltre alla parata militare a Roma, alle onorificenze conferite dal Presidente della Repubblica e all’apertura al pubblico dei Palazzi del Quirinale, la ricorrenza assume un valore educativo sempre più importante, soprattuto nel mondo della scuola e dell’università.

In numerosi istituti scolastici, la settimana che precede il 2 giugno viene dedicata ad attività di educazione civica, riflessione sulla Costituzione, e percorsi legati ai diritti e doveri dei cittadini.

Secondo dati del Ministero dell’Istruzione, nel 2023 oltre il 70% delle scuole secondarie di secondo grado ha promosso iniziative didattiche legate a questa festività, come concorsi, mostre, o incontri con testimoni storici.

Anche nel mondo accademico la data non passa inosservata. Diverse università italiane organizzano conferenze, letture pubbliche e tavole rotonde per discutere il significato della democrazia oggi.

Ecco 5 CURIOSITÀ sulla Festa del 2 Giugno :

  1. Due schede per il referendum: nel 1946 gli elettori hanno ricevuto due schede, una per scegliere tra Monarchia e Repubblica, e una per eleggere l’Assemblea Costituente, cioè i rappresentanti che avrebbero scritto poi la Costituzione.
  2. Le prime votanti: il 2 giugno del ‘46, fu anche il debutto del voto femminile a livello nazionale. Oltre 13 milioni di donne andarono a votare alle urne. Questo avvenne dopo anni di battaglie sociali e culturali.
  3. Una Costituzione giovane: molti studenti non lo sanno, ma la Costituzione italiana è stata scritta da persone giovanissime, la maggior parte dei membri dell’Assemblea Costituente aveva meno di 45 anni, e c’erano 21 donne tra i redattori.
  4. Una festa “mobile” (per poco): dal 1977 al 2000, per motivi economici, venne spostata alla prima domenica di giugno. Solo nel 2001 fu ripristinata la data ufficiale del 2 giugno, grazie a una legge voluta dal Presidente Carlo Azeglio Ciampi.
  5. Il giuramento degli studenti: in molte scuole, dal 2020, si promuove il simbolico “giuramento alla Costituzione” per gli studenti dell’ultimo anno, un momento solenne in cui si riflette sul significato dell’essere cittadini e si leggono articoli fondamentali, come l’articolo 3 sull’uguaglianza o l’articolo 9 sulla cultura e l’ambiente.

La Festa della Repubblica, dunque, non è solo il ricordo di una scelta fatta quasi ottant’anni fa, ma un invito a vivere con consapevolezza la nostra cittadinanza.

È un giorno che richiama tutti -studenti, docenti, cittadini- a non dare mai per scontati i valori della libertà, uguaglianza e partecipazione su cui si fonda la nostra Repubblica.

Andrea Sole Paglia

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